Famiglia

Africa: arriva un bastimento carico di…bambini schiavi

“Una nave che trasporta piccoli schiavi vaga lungo le coste dell’Africa occidentale. Già respinti da due paesi non possono comunque ritornare a casa per mancanza di carburante”.

di Barbara Fabiani

A largo dell?Africa occidentale vaga una nave con a bordo 250 bambini e ragazzi, respinta da almeno due Paesi. Si ritiene che i minori provengano dal Togo e dal Benin e che siano stati venduti come schiavi per lavorare come domestici o nelle piantagioni.
Il comandante della nave, della quale non si conosce né il nome né la compagnia di bandiera, aveva cercato di attraccare prima a Libreville, in Gabon, e poi a Douala, in Camerun, ma è stato respinto.
Il triste traffico è legato al bisogno delle famiglie che a volte affidano e altre volte vendono i propri figli a dei ?reclutatori di mano d?opera?, con l?illusione che i ragazzi vengano avviati ad un lavoro retribuito.
Ma secondo gli esperti dell?Unicef il loro destino sarebbe quello dello sfruttamento assoluto nelle pintaggioni, lavorando 12 ore e subendo anche violenze sessuali..
Nonostante gli sforzi degli organismi internazionali la tratta dei minori nei Paesi dell’Africa centrale e occidentale non è diminuita, e si ritiene che siano migliaia i ?piccoli schiavi? che lavorano nelle piantagioni soprattutto quelle del Gabon e della Costa d?Avorio.
In genere i bambini provengono dal Benin, dal Togo e dal Mali, vengono pagati alle famiglie tra i 14 e i 28 dollari (tra le 30 e le 60.000 lire) per essere poi ceduti per 340 dollari agli agricoltori di cacao dei paesi circostanti.
La polizia di frontiera del Benin afferma di aver bloccato dall’inizio dell’anno 86 bambini che stavano per essere portati all’estero.
Ora resta questa nave che vaga a largo delle coste del Camerum con il suo ?prezioso? carico. Perché possa tornare a Cotonou è necessario un rifornimento di carburante e le autorità di Douala si sono dette disponibili solo se il console del Benin se ne assumerà le spese.

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